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Articles by Randy Kilgore

La Lettura di Oggi

Il giornalista Jacob Riis descrisse la povertà presente nella città di New York nel 19° secolo, e la sua descrizione fece inorridire un pubblico generalmente compiacente. Il suo libro How the other half lives (Come vive l’altra metà), combina la sua scrittura con le fotografie scattate da lui stesso, formando un’immagine talmente vivida che il pubblico non poteva più ignorare il fatto che esistesse una disperata povertà. Terzo di quindici figli, Riis scriveva in modo tanto efficace perché aveva vissuto egli stesso in quel mondo di terribile disperazione.

Alza la voce

Quando sento storie di ragazzi vittime di bullismo, noto che ci sono sempre almeno due livelli di sofferenza. Il primo e più ovvio è la conseguenza del male che viene fuori dalla natura crudele di chi si comporta da bullo. È una cosa terribile. Ma c’è un altro livello, ancora più profondo, che spesso finisce per fare ancora più danni del primo: il silenzio degli altri.

Non dire Addio

Francis Allen mi ha portato a Gesù, ed era arrivato il momento in cui lui doveva incontrare Gesù faccia a faccia. Ero a casa sua e si avvicinava l’attimo in cui dovevo dirgli addio. Cercavo qualcosa di significativo e memorabile da dire.

Il segreto “non-segreto”

Un mio collaboratore mi confessò un giorno che non si sentiva esattamente “uguale a Gesù”. Ascoltai mentre si sfogava sulla sua vita “troppo comoda, egocentrica,” una vita che non gli piaceva per niente. “Ecco il mio problema: ho cercato di essere buono, di essere altruista, ma non funziona. Sembra che quello che voglio fare non riesco a farlo; quello che non vorrei fare, invece, è proprio quello che faccio più spesso”.

Speranza e fiducia

Il dottor William Wallace serviva Dio come chirurgo missionario a Wuzhou, in Cina, negli anni ’40, quando il Giappone attaccò la Cina. Wallace, che al tempo dirigeva l’ospedale Stout Memorial, ordinò che si caricasse tutta l’attrezzatura su chiatte e si procedesse a curare gli ammalati, mentre l’ospedale galleggiava su e giù per il fiume per evitare gli attacchi della fanteria.

Trovare la strada di casa

A volte il sentiero della vita è talmente difficile da sembrarci opprimente, e sembra che non ci sia fine al buio. Mentre attraversavamo un periodo del genere nella nostra famiglia, mia moglie una mattina riemerse dal suo tempo di meditazione con una nuova lezione. “Penso che Dio voglia che quando saremo di nuovo nella luce non dimentichiamo quello che abbiamo imparato in queste tenebre”.

Servire senza egoismo

Un piccolo gruppo di persone stava lì a guardare quell’enorme albero abbattuto che giaceva sul prato. Una donna anziana, appoggiata al suo bastone, raccontava come la notte precedente la tempesta avesse buttato giù “il nostro maestoso olmo.” La cosa peggiore, continuò, con la voce rotta dall’emozione, “è che ha abbattuto anche il nostro muretto di pietra. Mio marito lo aveva costruito all’inizio del nostro matrimonio. Gli piaceva quel muretto. Io pure lo amavo! E ora non c’è più, proprio come lui . . .”

Conta ogni momento

Quando conobbi Ada, scoprii che era sopravvissuta a tutti i suoi amici e parenti e viveva in una casa di riposo. “È la parte più difficile della vecchiaia,” mi disse, “guardare mentre tutti se ne vanno e tu resti qui”. Un giorno chiesi a Ada cosa la interessasse al momento e come spendeva il suo tempo. Mi rispose con un passaggio della Scrittura dell’apostolo Paolo (Filippesi 1:21): “Per me il vivere è Cristo e il morire guadagno”. Poi continuò: “Finché sono qui, ho un lavoro da fare. Nei miei giorni buoni, parlo alle persone di Gesù; nei giorni difficili, posso comunque pregare”.

Saggezza casuale

Un paio di anni fa, una donna mi raccontò che suo figlio, allora preadolescente, stava guardando in tv una scena violenta. Istintivamente, la mamma afferrò il telecomando e cambiò canale. “Non c’è bisogno che guardi questa roba,” gli disse in modo abbastanza brusco. Seguì una discussione, e alla fine la madre concluse che sarebbe stato meglio se avesse riempito la sua mente con “cose giuste . . . cose pure . . . cose amabili . . .” (Filippesi 4:8). Dopo cena, lei e il marito stavano guardando il telegiornale quando la loro bambina di 5 anni entrò nella stanza e spense la TV. “Non c’è bisogno che guardate questa roba,” dichiarò, imitando al meglio la voce della mamma. “Meglio che pensate a tutte quelle cose bibliche!”