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Articles by David C. McCasland

Prega sempre e non stancarti

Stai attraversando uno di quei momenti in cui sembra che ogni tentativo di risolvere un problema si conclude con una nuova difficoltà? Magari la sera ringrazi Dio che tutto è risolto, e quando ti svegli ti accorgi che qualcos’altro è andato storto e il problema rimane.

Quando la domanda resta

Il 31 Ottobre del 2014 un razzo sperimentale ha subito un guasto durante un volo di prova, schiantandosi nel Deserto del Mojave. Il copilota è morto, mentre il pilota è miracolosamente sopravvissuto. Gli investigatori hanno capito immediatamente cosa fosse successo, ma non il perché. Il titolo dell’articolo che parlava dell’incidente recitava: “La domanda resta”.

Tieniti!

Un mio amico cowboy, cresciuto in un ranch in Texas, usa molti modi di dire coloriti. Uno dei miei preferiti è “Non ci vuole molta acqua per fare un buon caffè”. E quando qualcuno cerca di afferrare con la corda un manzo troppo grosso o si trova in qualche difficoltà, il mio amico grida: “Tieniti con tutto quello che hai!”, volendo dire “I soccorsi arrivano! Tieniti forte!”

Tutti i Suoi benefici

Una delle difficoltà ricorrenti nella nostra vita è che ci concentriamo talmente su ciò di cui abbiamo bisogno al momento, da dimenticare le cose che abbiamo già. Ho ripensato a questo mentre il coro della nostra chiesa cantava un bellissimo inno, basato sul Salmo 103: “Benedici, anima mia il Signore, e non dimenticare alcuno dei Suoi benefici” (v.2). Il Signore è Colui che ci perdona, che ci guarisce, che ci salva, Colui che provvede, che ci soddisfa e ci rinnova (vv.4-5). Come potremmo dimenticarlo? Eppure spesso lo facciamo, quando gli eventi della vita di ogni giorno volgono la nostra attenzione ai bisogni urgenti, agli errori ricorrenti, alle circostanze che sembrano fuori controllo.

Amore stupendo

Mentre si avvicinava il primo Natale dopo la morte di suo marito, la nostra amica Davidene scrisse una bellissima lettera in cui immaginava come dev’essere stato, in cielo, il momento in cui Gesù nacque qui sulla terra. “Accadde ciò che Dio ha sempre saputo sarebbe successo”, scrisse. “Loro tre erano uno, e Dio ha acconsentito alla frattura della Sua preziosa unità, a causa nostra. In cielo è rimasta l’assenza di Dio il Figlio”.

L’importanza del Come

Mentre frequentavamo la Scuola Biblica, il mio amico Charlie ed io lavoravamo per un negozio di arredamento. Effettuavamo consegne accompagnati da un arredatore di interni: lui parlava con i clienti che avevano acquistato l’arredamento, mentre noi trasportavamo i mobili in casa, facendo spesso diverse rampe di scale. Io e Charlie ci dicevamo che sarebbe stato bello fare il lavoro dell’arredatore, piuttosto che il nostro!

Il vero significato del Natale

Cinquanta anni fa, fu messo in onda per la prima volta in America il programma televisivo Un Natale da Charlie Brown. Alcuni dirigenti dell’emittente televisiva pensarono che sarebbe stato ignorato, altri erano preoccupati che citare la Bibbia avrebbe offeso i telespettatori. Alcuni volevano che l’ideatore, Charles Schulz, omettesse la storia del Natale, ma lui insistette nel lasciarla. Il programma fu un successo immediato ed è stato ritrasmesso ogni anno fin dal 1965.

Il significato del nome

Secondo un articolo del New York Times, in molti Paesi africani i bambini prendono spesso il nome da un visitatore famoso, un evento speciale, o una circostanza significativa per i loro genitori. Quando i medici annunciarono ad una coppia di genitori che non potevano curare la malattia del bimbo appena nato e solo Dio sapeva se sarebbe sopravvissuto, essi chiamarono il bambino Godknows (“Dio sa”, in inglese). Qualcun altro affermò di essere stato chiamato Enough (“Abbastanza”, in inglese), perché sua madre aveva avuto 13 figli e lui era l’ultimo! C’è una ragione che spiega il nome di ciascuno di noi e, in alcuni casi, il nome nasconde un significato speciale.

Il fondo

C. S. Lewis e suo fratello maggiore, Warren (Warnie), affrontarono diversi semestri a Wynyard, un collegio inglese maschile. Il preside era un uomo crudele che rendeva la vita insopportabile a tutti. Decadi dopo, Warnie scrisse con sobrio e sagace umorismo: “Adesso ho sessantaquattro anni e qualcosa, e non ho mai dovuto affrontare una situazione in cui non avessi la consolazione che, in ogni caso, non potesse essere peggio che ai tempi di Wynyard”. Molti di noi possono ricordare simili periodi neri e difficili della nostra vita ed essere grati che oggi stiamo molto meglio di allora.