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Articles by Anne Cetas

Quattro modi di guardare

Joan stava affrontando alcune situazioni difficili con i suoi figli, quando si sedette per la funzione di chiesa. Esausta, voleva “dare le dimissioni” come madre. Poi il predicatore iniziò a condividere incoraggiamento per tutti coloro che provano rassegnazione. Questi quattro pensieri che Joan udì quella mattina le diedero la forza di andare avanti:

Non si può tornare indietro

Non potevo tornare indietro. Una donna aveva parcheggiato la sua auto e mi aveva bloccato la strada per la pompa di benzina. La donna è uscita dalla macchina per gettare la spazzatura, ma io non avevo voglia di aspettare, così ho suonato il clacson con insistenza. Irritata, ho inserito la retromarcia e ho fatto il giro per arrivarci da un’altra strada. Mi sono subito sentita in colpa per essere stata così impaziente e per non aver aspettato neanche 30 secondi (al massimo) prima che si spostasse. Mi sono scusata con Dio. Certo, lei avrebbe potuto parcheggiare nella zona designata, ma io avrei potuto diffondere gentilezza e pazienza invece che durezza. Purtroppo era troppo tardi per chiedere scusa: era andata via.

L’evento principale

Mentre guardavo i fuochi d’artificio durante una festa nella mia città, fui distratta. A destra e a sinistra dell’evento principale, ogni tanto venivano lanciati altri fuochi d’artificio minori nell’aria. Erano belli, ma guardare questi fuochi meno importanti mi fece perdere parte dello spettacolo sopra di me.

Visione limitata

La mia amica Meaghan è una cavallerizza esperta e da lei ho imparato alcune cose interessanti sui cavalli. Ad esempio, nonostante abbiano gli occhi più grandi di tutti i mammiferi terrestri, i cavalli hanno una vista molto limitata e riescono a individuare meno colori di noi uomini. Per questa ragione, non sempre sono in grado di identificare gli oggetti sul suolo. Quando vedono un bastone, non sanno se si tratti di un bastone di legno che possono facilmente scavalcare o di un grosso serpente che potrebbe ferirli. Per questa ragione, almeno fino a quando non sono addestrati bene, i cavalli si spaventano facilmente e tendono a scappare subito.

Lucchetti dell’amore

Il fenomeno dei “lucchetti dell’amore” è in crescita. Migliaia di innamorati in tutto il mondo hanno attaccato questi lucchetti ai ponti, ai cancelli e alle ringhiere: in Francia, Cina, Austria, Repubblica Ceca, Serbia, Spagna, Messico, Irlanda del Nord. La coppia incide i propri nomi su un lucchetto e lo attacca in un luogo pubblico perché sia un simbolo del loro eterno amore. Le autorità di alcuni Paesi disapprovano questa pratica perché il peso eccessivo di molti lucchetti può costituire un pericolo. Alcuni credono si tratti di un atto di vandalismo, altri la considerano una bellissima forma d’arte e un’immagine di un impegno d’amore.

Il cuore buono di Dio

Roger ne ha passate tante. Ha avuto un’operazione a cuore aperto per riparare una valvola difettata. Poi, nell’arco di alcune settimane, i medici hanno dovuto ripetere l’operazione a causa di complicazioni. Aveva appena iniziato a stare meglio grazie alle terapie, quando un incidente in bicicletta gli ha causato la frattura della clavicola. Oltre a questo, Roger ha vissuto la drammatica esperienza di perdere sua madre, proprio in questo periodo. Era molto scoraggiato. Quando un amico gli ha chiesto se aveva visto Dio all’opera in tutto questo, anche in piccola misura, lui ha confessato onestamente di no.

Vieni a Me

Quando Gesù viveva su questa terra, Egli invitava le persone a venire a Lui, ed Egli lo fa ancora oggi (Giovanni 6:35). Ma quali sono le cose che Lui e Suo Padre hanno in cielo e di cui noi abbiamo bisogno?

Possiamo rilassarci?

Darnell entrò nello studio del fisioterapista sapendo che avrebbe provato molto dolore. Il terapeuta stese e piegò più volte il suo braccio e poi lo mise in posizioni in cui non era più stato per mesi dopo l’incidente. Dopo aver piegato il suo braccio in qualunque posizione scomoda per qualche secondo, gli disse gentilmente: “Okay, puoi rilassarti”. Qualche tempo dopo, Darnell disse: “Penso di aver sentito questa frase—Okay, puoi rilassarti—almeno altre cinquanta volta, ad ogni terapia”.

Tutto quello che posso vedere

Era un gelido giorno d’inverno e Krista era in piedi e ammirava un bellissimo faro coperto di neve sulla riva del lago. Mentre tirava fuori il suo cellulare per fare delle foto, i suoi occhiali si appannarono. Non riusciva più a vedere niente, così decise di puntare la fotocamera verso il faro e scattare delle foto da angolazioni diverse. Più tardi, riguardando le foto, si rese conto che aveva impostato la fotocamera sulla modalità “selfie”. Scoppiò a ridere e disse: “C’ero io sulle foto, io e ancora io. Tutto quello che vedevo era . . . me stessa!” Le foto di Krista mi hanno portato a pensare ad un errore simile che spesso facciamo: ci concentriamo così tanto su noi stessi che perdiamo di vista il quadro più ampio, quello di Dio.