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L’eterna Parola di Dio

All’inizio della Seconda Guerra Mondiale, le bombe lanciate dagli aerei distrussero gran parte di Varsavia, in Polonia. Blocchi di cemento, tubature rotte e cocci di vetro giacevano ovunque in giro per le strade. Tuttavia, nella parte bassa della città, c’era un edificio molto danneggiato che si ostinava a restare in piedi. Si trattava della sede polacca della Società biblica britannica e forestiera. Sul muro esterno erano ancora leggibili queste parole: “Il cielo e la terra passeranno, ma le Mie parole non passeranno” (Mat 24:35).

Lo Spirito recapita

Fino a poco tempo fa, molti villaggi rurali in Irlanda non usavano i numeri civici sulle case o i codici postali. Così se nello stesso villaggio ci fossero stati tre Patrick Murphy, il residente arrivato per ultimo avrebbe ricevuto la posta per ultimo, dopo che le lettere fossero state recapitate ai due Patrick residenti da più tempo. “Prima le lettere arrivano ai miei vicini”, avrebbe commentato l’ultimo Patrick Murphy arrivato, “essi le guardano per bene, e alla fine concludono che magari non sono per loro”. Per mettere fine a questa confusione postale, il governo irlandese ha istituito recentemente il primo sistema postale che assicura che la posta arrivi al giusto destinatario.

Gesù pianse

Ero immersa nella lettura di un libro quando un’amica si è avvicinata per vedere cosa stessi leggendo. Quasi subito, si è girata verso di me e mi ha guardato allibita: “Che titolo deprimente!” ha commentato.

La Lettura di Oggi

Avevamo davvero bisogno di una risposta da parte di Dio. Ci era stato chiesto di prendere in affido due bambini piccoli per un periodo di tre mesi, come misura d’emergenza, e bisognava prendere una decisione riguardo al loro futuro. Avendo già tre figli nostri più grandi d’età, diventare genitori affidatari di bambini piccoli sembrava non combaciare con il nostro progetto di vita, e inoltre allargare tanto la famiglia avrebbe comportato una fatica certamente maggiore. Leggendo nel nostro libro di meditazioni di Amy Carmichael, la nostra attenzione è stata catturata da alcuni singolari versetti di Numeri 7.

Il Dio che dipinge

Nezahualcoyotl (1402-1472) può aver avuto un nome difficile da pronunciare, ma sicuramente pieno di significato. Vuol dire infatti “Coyote Affamato” e, leggendo i suoi scritti, troviamo una vera fame spirituale. Signore e poeta in Messico prima dell’arrivo degli Europei, scrisse: “In verità gli dei, che io adoro, sono idoli di pietra che non parlano né sentono . . . Un dio sconosciuto, molto potente e nascosto è il creatore dell’intero universo. Egli è il solo che può consolarmi nella mia afflizione e aiutarmi con l’angoscia che il mio cuore prova; voglio che lui sia il mio aiuto e il mio protettore”.

Metodi non convenzionali

Nel 1980, una donna salì in metropolitana durante la Maratona di Boston. Niente di importante, se non per un piccolo dettaglio. Lei avrebbe dovuto correre la maratona! Più tardi, alcune persone testimoniarono di averla vista infilarsi nel percorso di gara quando mancava un chilometro alla fine. Concluse la gara con largo anticipo rispetto alle altre concorrenti femminili, non aveva l’affanno e non era neppure sudata. Per un brevissimo momento, sembrò avesse vinto.

La camminata del camaleonte

Se pensiamo al camaleonte, probabilmente ci viene in mente la sua abilità di cambiare colore in base all’ambiente che lo circonda. Eppure questa lucertola ha anche un’altra caratteristica interessante. In diverse occasioni ho osservato come un camaleonte passeggiasse lungo un sentiero e mi sono domandato come riesca a raggiungere mai una destinazione.

La pupilla del Suo occhio

La bimba di una mia amica era in preda alle convulsioni, così si diressero velocemente verso l’ospedale in ambulanza, il cuore in gola mentre pregava per sua figlia. Il suo profondo amore materno le riempiva il cuore d’angoscia, ma al tempo stesso, mentre teneva quelle piccole dita tra le sue, ricordava che Dio ci ama infinitamente di più, per Lui siamo preziosi come se fossimo “la pupilla del Suo occhio”.

Grande sacrificio

W. T. Stead, un giornalista inglese all’avanguardia, attivo ai primi del ‘900, era famoso perché si occupava di temi sociali controversi. Due degli articoli che pubblicò trattavano del pericolo che correvano le navi quando viaggiavano con una quantità insufficiente di scialuppe di salvataggio e giubbotti salvagente. Ironia della sorte, Stead era a bordo del Titanic quando questo urtò l’iceberg in pieno Atlantico, il 15 aprile del 1912. Secondo un testimone, dopo aver aiutato donne e bambini a salire sulle scialuppe, Stead sacrificò la sua vita dando ad un altro il suo salvagente e cedendo il suo posto nella scialuppa ad altri.